Storia della Valsesia
La Valsesia è conosciuta come la “valle più verde d’Italia”, ricca di natura incontaminata e di paesaggi mozzafiato. Il paradiso per gli sportivi che possono praticare sia sport invernali che numerose discipline estive.
Il fiume Sesia offre la possibilità di praticare pesca e sport d’acqua, mentre la montagna offre la possibilità di praticare trekking, più o meno impegnativi, alpinismo, arrampicata, trial e parapendio.
Un paradiso anche per gli amanti delle passeggiate, delle giornate che scorrono lente tra relax, antiche frazioni da vedere ed esplorare ed esperienze da provare. Il tutto ai piedi del Massiccio del Monte Rosa che domina la vallata e su cui sorge il Rifugio Capanna Regina Margherita, il rifugio più alto d’Europa con i suoi 4.554 metri di altezza.
La Valsesia è una terra di tradizioni molto antiche, tramandate e salvaguardate fino ai giorni nostri. La sua storia è infatti caratterizzata dalla presenza del popolo Walser.
Tra la fine del 1200 e l’inizio del 1300 alcune comunità di origine germanica (risalenti al territorio Vallese, da qui il nome “walliser” contratto in “walser”) si sono insediate nel territorio dell’Alta Valsesia fondando dei nuovi villaggi ad alta quota, al di sopra dei mille metri, dove nessun altro aveva ancora osato stabilirsi. Qui si sono adattati alla dura vita di alta montagna e si sono stabilizzati nelle tipiche case in legno e pietra dove hanno iniziato un’attività agricola e pastorale.
Il primo insediamento fu quello di Rimella, seguirono Alagna, la Val Vogna, Rima e Cacoforo. In alcune zone, ancora oggi, si parla la lingua “Walser”.
(fonte: raccontapassi.it)